Discontinuità di una funzione
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Nel caso in esempio, la funzione è paradossalmente continua in ogni suo punto, il grafico consiste di due semirette aperte a destra e sinistra di $1$, le semirette sono ovunque continue, e quindi può suonare contraddittorio parlare di discontinuità. Dire che la funzione non è continua per $x=1$ è formalmente scorretto, visto che $1$ non appartiene al dominio della funzione, $R-\{1\}$. Globalmente però la funzione essendo spezzata in due rami ha comunque una discontinuità, nel senso che non può essere percorsa completamente senza fare un salto, sia pure infinitesimo; topologicamente si può dire che il dominio non è connesso.
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Anche in questo caso, la funzione è paradossalmente continua in ogni suo punto, il grafico consiste di due rami di iperbole che sono continui in ogni loro punto, e quindi si può ripetere tal quale il discorso fatto sopra: globalmente l'iperbole ha una discontinuità, intesa nel senso di un salto, che in questo caso è infinitamente grande. In altre parole il dominio, $R-\{0\}$, non è connesso, e in questo senso si deve intendere una frase come: l'iperbole ha una discontinuità per $x=0$.
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Uso la parola discontinuità nel senso intuitivo di salto, nnon si può disegnare senza staccare la matita dalla carta, come è stato fatto per generazioni sui libri liceali e universitari. Recentemente però, sono sorte polemiche di stampo vagamente bourbakista, contro l'uso della parola discontinuità quando la funzione non è definita. La cosa costituirebbe un errore gravissimo e, bourbakisticamente, si conclude che non si deve definire la continuità partendo dall'intuizione.
Usare locuzioni come punto di discontinuità laddove il punto non esiste, è certo un errore logico, ma concluderne che tutto nasce dall'uso dell'intuizione mi pare una forzatura bourbakista appunto. Nulla vieta invece che si possa parlare di discontinuità anche in questi casi, visto che comunque il salto c'è. Si vedano in proposito le note agli esempi 1) e 3) qui sotto.
La polemica mi pare malfondata e tendenziosa, quando mira a combattere l'uso dell'intuizione nella didattica. O peggio ancora a rimuovere la storia della matematica, sradicandola dalle sue origini.
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$L$ è quello che nell'analisi classica si chiama il limite a cui tende la funzione per $x$ che tende a $x_0$.