Regola di Fermat |
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Un punto $P(x_0, y_0)$ di una funzione $f(x)$ è stazionario se e solo se $f'(x_0) = 0$. |
Per la definizione di derivata:
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Quando si studia una parabola $y = ax^2+bx+c$ si studiano anche la ben note formule per trovarne il vertice:
$$ x_v = -\frac{b}{2a} \quad y_v = -\frac{\Delta}{4a} $$
Una buona notizia: in analisi queste formule possono essere tranquillamente dimenticate!! Basta infatti il calcolo della derivata di una funzione qualsiasi, non solo di una parabola, per risolvere il problema.
Prendiamo ad esempio la parabola: $y = \frac{1}{2}x^2 - 2x + 3$; la derivata è: $y' = x - 2$; nel vertice ovviamente la tangente deve avere pendenza nulla, quindi basta uguagliare a zero la derivata per trovare la $x$ del vertice:
$$ x - 2 = 0 \Rightarrow x = 2 $$ Ricordando poi il significato geometrico della derivata seconda, è facile stabilire se si tratta di vertice minimo o massimo. Infatti è $ y' = x - 2 \quad ; \quad y'' = 1 > 0$ e quindi la concavità è rivolta verso l'alto e si tratta di un minimo.
In effetti la formuletta per la $x$ del vertice si può ricavare banalmente derivando l'equazione generale della parabola $$y = ax^2+bx+c \\ y' = 2ax + b \\2ax + b = 0 \Rightarrow x = -\frac{b}{2a} $$
La derivata seconda è $y'' = 2a$ e quindi il doppio di $a$ che come si ricorderà misurava l'apertura e la concavità della parabola.
Questo metodo può estendersi a qualsiasi funzione, e permette di trovarne gli eventuali vertici, ammesso che sia possibile risolvere l'equazione $f'(x) = 0$ cosa non sempre semplice come nel caso della parabola.
In generale si chiamano punti stazionari i punti nei quali la derivata vale zero, secondo una regola, che è di fatto una definizione, detta regola di Fermat.
I punti stazionari possono dividersi in tre categorie:
La ricerca dei punti stazionari si può allora dividere in tre fasi:
N.B. I punti di massimo e minimo sono ovviamente da intendere come punti di massimo e minimo locale (o relativo). Può benissimo capitare che un punto di massimo locale abbia ordinata (y) inferiore a quella di altri punti lontani della funzione o addirittura che un punto di massimo locale abbia ordinata inferiore a quella di un minimo locale. Vedi per esempio lo studio di una iperbole con massimo e minimo.